CHI SIAMO

UPV è un movimento politico-culturale che ha l’obiettivo di creare una sintesi tra ideali socialisti, difesa dell’Identità Nazionale Veneta e lotta per l’autodeterminazione dei Territori Veneti. Il nostro scopo è diffondere il Venetismo nella sinistra e la sinistra nel Venetismo, in modo da portare alla costituzione di una SINISTRA VENETA INDIPENDENTISTA E IDENTITARIA.

domenica 24 aprile 2011

25 APRILE, FESTA DOPPIA PER I VENETI!

Fin da piccoli ci è stato insegnato che il 25 aprile si festeggia la liberazione dal nazi­fascismo, quasi nessuno però sa che lo stesso giorno si festeggia San Marco, patrono di Venezia e simbolo del Popolo Veneto. Infatti il Leone alato che campeggia sulla bandiera veneta non è altro che la rappresentazione dell’angelo che accolse il santo nella Laguna.
Due avvenimenti importanti per noi, da un lato le celebrazioni per la parziale libera­zione del nostro territorio dal fascismo italiano, dall’altro una ricorrenza fondamen­tale per l’identità della nostra gente. Due avvenimenti che qualcuno ha tentato di mettere in contrasto tra loro per squallidi interessi politici, come se un veneto non do­vesse riconoscere il valore della lotta partigiana e un antifascista non potesse indenti­ficarsi coi simboli della sua terra. Squallore allo stato puro, come già detto. Ma per­ché parliamo di liberazione ‘parziale’? Semplice, basta pensare a quali sono le princi­pali caratteristiche del regime fascista, ovvero arroganza, prepotenza, ignoranza e cialtroneria. Poi pensiamo a quali sono le principali caratteristiche dell’apparato sta­tale italiano…
Non ci vuole molto per capire che il fascismo italiano non è morto, ma si è dato solo una ripulita, e neanche tanto a fondo. La liberazione non sarà completa fino a quando i popoli italici non saranno liberi di autogovernarsi secondo la propria cultura, la pro­pria storia e le proprie consuetudini. Ciononostante la Resistenza è stata forse uno dei pochi momenti decenti degli ultimi 150 anni e per questo merita di essere ricordata, indipendentemente dai significati che i nazionalisti italiani di destra e di sinistra vo­gliono darle, e come veneti è giusto affiancarle la ce­lebrazione di San Marco, in modo da far capire anche ai più stolti che queste due ri­correnze sono complementari e non divergenti tra loro. Certamente ci sarà chi griderà allo scandalo, ma si tratta di persone e movimenti ormai sorpassati dagli eventi e che sono destinati a finire nel sottoscala della Storia.

VIVA IL VENETO LIBERATO
VIVA SAN MARCO

Unità Popolare Veneta
Comitato Direttivo 

giovedì 21 aprile 2011

COLONIZZAZIONE ALL'AMATRICIANA

Oramai solo i beoti e coloro che hanno interessi legati all’occupazione possono ne­gare la situazione in cui si trova il veneto, ovvero quella di una colonia dello stato italiano. Episodi più o meno eclatanti si susseguono senza soluzione di continuità da troppo tempo per non essere collegati da una precisa strategia, tesa a sradicare ogni traccia dell’identità veneta dai nostri territori.
Ultimo in ordine di tempo l’azione di­sciplinare intrapresa da una dirigente scolastica italiana nei confronti di un professore veneto, reo di aver portato in classe un gonfa­lone della Repubblica Veneta durante una lezione sugli evangelisti, allo scopo di spiegare il legame tra San Marco e Vene­zia. Gli studenti, incuriositi, hanno voluto saperne di più e il discorso è virato sulla storia della Serenissima, alla fine gli stessi studenti hanno voluto appendere la ban­diera in classe. Quando alcuni illuminati pro­fessori hanno visto lo stendardo sono immediatamente corsi a piangere dalla preside, la quale ha convocato il docente inti­mandogli di presentare un documento scritto per giustificare il suo comportamento, avver­tendolo che a scuola non bisogna parlare della storia della Repubblica di Venezia e di tutto ciò ad essa correlato. Alla fac­cia della libertà insegnamento!
Ma ciò che è successo all’istituto ‘Giuseppe Berto’ di Mogliano Veneto è solo la punta di un ice­berg fatto di quotidiani attentati alla nostra storia e alla nostra cultura. Lo stato ita­liano usa la scuola in modo subdolo, si punta ai ragazzi, ovvero al futuro, si vieta loro di parlare in veneto, si nasconde loro storia della propria terra, si deni­grano la nostra lingua e i nostri simboli, si nega persino l’esistenza del Popolo Ve­neto, presente da 3000 anni in queste terre. Il tutto con l’appoggio di interessati colla­borazionisti. Qualche esem­pio: a Venezia la giunta co­munale ha festeggiato alla grande i 150 anni di occupa­zione, ma ha ‘dimenticato’ di celebrare i 1590 anni dalla fondazione della città lagu­nare; l’assessore alla cultura (?!?) Donazzan non perde oc­casione per scagliarsi con­tro l’insegnamento del Veneto nelle scuole, voluto dalla sua stessa giunta regionale; la maggioranza dei consiglieri regionali della commissione cultura hanno votato con­tro la proposta di proporre al parlamento italiano il ricono­scimento del Veneto come lingua minoritaria tutelata dallo stato (che è come chiedere a un nazista di aprire una sinagoga).
Nostro dovere di patrioti è fare si che tutto ciò non passi sotto silenzio, nostro dovere di patrioti è risvegliare le coscienze di più gente possibile, nostro dovere di patrioti è difendere e diffondere la nostra cultura, certi che non saranno le angherie e le me­schinità degli emissari dell’occupante e dei novelli kapò a cancellare un’identità da sempre radicata nei veneti e che si sta rigenerando giorno dopo giorno. Questo perché ciò che ci propongono in cambio è uno stato votato allo sfascio, un traballante barac­cone tenuto insieme con lo sputo, la cui storia è un inno al fallimento, al tradi­mento e al sotterfugio, un apparato politico-burocratico composto da inaffidabili cialtroni le­gati tra di loro dal peggiore clientelismo.
Nessuno rinuncerebbe alle sue radici in cambio di questo laido bordello, nemmeno dei ‘polentoni’ come i veneti!



CONTRO IL COLONIALISMO CULTURALE
CONTRO L’OCCUPAZIONE ITALIANA
CONTRO I COLLABORAZIONISTI
INFORMARE, DIFENDERE, DIFFONDERE