Che fascismo e indipendentismo non “c’azzeccano”, come direbbe Di Pietro, dovrebbe essere palese, ma essendo parte dell’italico stivale non bisogna dare nulla per scontato.
Prendiamo spunto da un episodio avvenuto di recente a Treviso, dove il solito prosindaco Gentilini ha fatto da guest star in una cena organizzata da ex soci di Veneto Stato, espulsi dal partito alla fine del 2011. Qui il buon Genty si è lasciato andare alla consueta rivendicazione del suo profondo legame con gli ideali fascisti, non mancando di rimpiangere manganelli e olio di ricino , fra risate e applausi degli astanti.
‘Dov’è la novità?’ Si chiederà qualcuno. Le idee nostalgiche del vegliardo italo-padano sono note, cosi come la tendenza della Lega ad imbarcare gli scarti dell’estrema destra italiana. Quello che fa riflettere è il contesto, infatti gli organizzatori della cena, pur essendo stati cacciati da Veneto Stato, continuano a ritenersi membri attivi del partito, alcuni addirittura con cariche direttive. Quindi a tutti gli effetti indipendentisti!
A questo punto sarà opportuno ricordare ciò che i principali regimi fascisti hanno combinato in tema di autonomie territoriali.
Il fascismo italiano ha dato vita a sanguinose guerre coloniali contro i popoli africani non ancora succubi di altre potenze europee, ha poi raso al suolo le autonomie comunali, sostituendo i sindaci con podestà nominati dal regime. Inoltre Mussolini è andato più vicino di tutti gli altri “statisti” italiani nell’impresa di livellare a zero le varie identità territoriali presenti nello stivale, omologando tutti i popoli alla dottrina fascista attraverso il famigerato Ministero della Cultura Popolare (Min.cul.pop).
Durante la sua permanenza al potere il nazismo tedesco ha soppresso i Lander, ovvero gli eredi degli stati tedeschi che il secolo prima avevano dato vita alla federazione germanica, cancellando ogni loro potere legislativo e amministrativo e riducendoli a territori controllati direttamente da Berlino attraverso dei governatori catapultati direttamente dal Reichstag.
Una delle prime mosse del regime franchista spagnolo dopo la fine della guerra civile fu la soppressione delle autonomie regionali, soprattutto quelle in vigore nei Paesi Baschi e in Catalogna. Il passo successivo fu il divieto di utilizzare le lingue locali, anche scrivere un volantino in una lingua che non fosse il castigliano era considerato reato. Inoltre vennero proibite le bandiere e i simboli identitari dei vari territori iberici.
Assodata quindi l’inconciliabilità tra fascismo e libertà dei popoli, il fatto di vedere persone che si definiscono indipendentiste applaudire un tizio che inneggia al ventennio non è fastidioso o preoccupante… è semplicemente assurdo!
Per correttezza non ci siamo mai immischiati nelle vicende di Veneto Stato, ma la vista di simili scene ci fa pensare che il partito abbia fatto una mossa sensata nel dare una ripulita al suo interno. Il vero indipendentismo veneto ne uscirà più rafforzato e più sano.
Unità Popolare Veneta
Comitato Direttivo
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